Basta ‘strisciare’ la carta di credito nel lettore per poter effettuare qualsiasi pagamento tramite smartphone.

Certamente può vantare nobili natali. Square, una delle soluzioni di mobile payment più innovative oggi sul mercato, nasce dalla mente geniale di Jack Dorsey, tra l’altro anche padre di Twitter. Un ottimo biglietto da visita per questo piccolo gadget che punta a rivoluzionare il mondo dei pagamenti elettronici e il modo in cui si approccia al pagamento con carta di credito.

La genesi di Square

Come spesso accade in casi come questi, l’idea di Square è nata da uno scambio telefonico tra amici. Era il febbraio 2009, Jack Dorsey da un lato del cavo, il suo amico di lunga data Jim McKelvey dall’altro. Quest’ultimo, un soffiatore di vetro laureato in informatica ed economia, si lamentava di aver appena perso un buon affare perché non poteva accettare il pagamento con carta di credito di un cliente.

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A quel punto, per entrambi, si è accesa la proverbiale lampadina. Perché non creare un piccolo gadget che ti permetta di leggere la banda magnetica della tua carta di credito tramite smartphone? La sfida era appena stata lanciata.

Cos’è Square?

Dopo un anno passato a pensare e progettare un sistema affidabile, i due presentano un quadratino di plastica – da cui il nome Square, che in inglese significa quadrato – dotato di un lettore di bande magnetiche e di un sofisticato sistema software in grado di codificare – e successivamente decodificare – i dati identificativi della carta di credito in un segnale audio.

Square è infatti un piccolo gadget per iPhone, iPad e smartphone Android che si collega al dispositivo tramite il jack audio da 3,5 mm. Quando una carta di credito passa attraverso il lettore di Square, i dati vengono prima trasformati in un segnale audio e poi inviati al processore dello smartphone, che reindirizza tutto all’applicazione Square. I dati vengono nuovamente codificati in un formato “leggibile” dai sistemi bancari e crittografati. I pacchetti così formati vengono inviati, via Wi-Fi o tramite la connessione dati, ai server Square che si occupano di completare la transazione.

Ogni utente Square avrà un conto personale collegato al proprio conto bancario, dove verranno accreditati i pagamenti o prelevati i soldi necessari per completare la transazione. Il cliente, che dovrà firmare una sorta di ricevuta digitale per autorizzare il pagamento, riceverà un messaggio di posta elettronica o SMS di conferma della transazione.

Tuttavia, gli utenti non dovranno preoccuparsi dei problemi di privacy. I server di Square, come afferma lo stesso Dorsey, non memorizzano alcuna informazione sulla transazione e sui dati del cliente.

La rivoluzione del pagamento mobile

Dorsey e la sua piccola scatola di plastica hanno grandi ambizioni. Si propongono infatti di rivoluzionare il mondo dei mobile payment (pagamenti effettuati tramite smartphone e altri dispositivi mobili), uno dei settori finanziari con la maggiore crescita e margini di profitto  – non è un caso, ad esempio, che Google e Apple provino a inserirsi in questo settore con Google Wallet e Apple Passbook.

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Alla domanda se Square si rivolge al consumatore o al commerciante, il padre di Twitter non esita un secondo e risponde che è pensato e realizzato per entrambi. Questo servizio di mobile payment, infatti, permette a chiunque di pagare o farsi pagare e il sogno di Dorsey è quello di permettere a chiunque di effettuare pagamenti con carta di credito tramite il proprio smartphone.

Al momento Square è disponibile solo per Stati Uniti, Canada e Regno Unito, ma presto potrebbe estendere i propri servizi anche ad altri paesi europei ed extraeuropei.